I Gasteropelecidi o pesci accetta sono Caraciformi di piccole dimensioni gregari ed estremamente pacifici, che vivono e catturano le loro prede rimanendo a stretto contatto con la superficie dell’acqua, agevolati da una particolarissima struttura corporea: il profilo dorsale è molto appiattito, così da permettere una perfetta stabilità a pelo d’acqua, e la bocca è quasi in linea con il dorso. I fianchi, poi, sono fortemente compressi ed allungati verso il basso, tanto da conferire a questi pesci quella tipica forma “ad accetta” che li ha resi famosi in acquariofilia. La pinna adiposa è assente in Carnegiella, le pettorali sono molto sviluppate e costituiscono, insieme alla caudale, uno dei principali strumenti per il “volo”: infatti, i Gasteropelecidi possono compiere degli stupefacenti voli a pelo d’acqua, o dei guizzanti salti durante i quali raggiungono altezze di diversi centimetri, grazie a dei potenti muscoli collegati alle ossa ipocoracoidi del cinto scapolare, che permettono di muovere le pinne pettorali in modo estremamente rapido, generando così un volo di tipo attivo. I Gasteropelecidi si sono specializzati nel volo per meglio sfuggire ai predatori acquatici e non, come qualcuno potrebbe pensare, per catturare prede “volanti”! Questa specie è diffusa nei piccoli corsi d’acqua di foresta dei bacini dell’Orinoco e del Rio Negro.

 

Tra i tetra più piccoli, raramente supera i 3 cm. Rispetto alla più nota C. strigata è ancor più esigente e delicata: richiede un lungo periodo d’acclimatazione (tutti gli esemplari reperibili in commercio sono “selvatici”) e il suo allevamento è riservato ad acquariofili particolarmente esperti. Accetta inizialmente solo cibo vivo o surgelato molto piccolo (drosofile, dafnie, ecc.), poi anche il liofilizzato. Può convivere solo con altri piccoli tetra e pesci tranquilli e pacifici, in acqua con pH non superiore a 6,5 e durezza inferiore a 5-6°dGH.