Famiglia Ciclidi. Scoperta nel Rio Negro, questa specie è diffusa anche nei dintorni di Manaus e in numerosi altri fiumi del bacino amazzonico, come il Rio Guaporé e il Rio Capim, dove è presente con alcuni varianti cromatiche molto vistose. Vive tra i canneti e le radici legnose lungo le rive. Fino a 35 cm, in acquario più piccola. I giovani (come l'esemplare della foto) hanno una vistosa banda nera orizzontale, che scompare o si attenua negli adulti in cui resta però una macchia nera sulla coda. Le femmine adulte hanno di solito livrea più scura e, soprattutto, una vivace colorazione rosso-arancio nelle parti ventrali, che si accentua durante la riproduzione. I giovani sono abbastanza tolleranti tra loro, non così gli adulti che, molto territoriali, vivono solitari o in coppia comportandosi da tipici predatori ittiofagi. In acquario convivono solo con pesci di pari taglia (altri Ciclidi inclusi), nei confronti dei quali sono peraltro pacifici all'infuori del periodo riproduttivo. I numerosi rappresentanti del genere Crenicichla (molti dei quali ancora da descrivere scientificamente) sono familiarmente noti come "Ciclidi-luccio" per la forma allungata e affusolata del corpo associata ad abitudini decisamente predatorie. E' necessario allevarli in acquari ampi (minimo 200 l), ben arredati con radici legnose e rocce che formino cavità sfruttabili anche per la riproduzione. Non gradiscono una luce troppo intensa, eventualmente smorzabile con piante galleggianti.

 

 

 

Indispensabile una dieta a base di prede vive e surgelate (pesciolini, gamberetti, polpa di cozza, lombrichi, cuore di bue, ecc.). Valori dell'acqua: T 24-28°C; pH 6-7; durezza entro 20°dGH. I Ciclidi-luccio si riproducono in modo non dissimile da quello dei Pelvicachromis africani, con i quali hanno in comune anche il dimorfismo sessuale. Le uova vengono deposte sulle pareti di cavità o grotte ben protette, curate e sorvegliate direttamente dalla femmina mentre il maschio generalmente perlustra il territorio.