Superclasse Crostacei, Classe Malacostraci, Ordine Decapodi, Famiglia Rincocinetidi.
I Rincocinetidi sono comunemente detti "gamberetti danzatori" per le movenze aggraziate che li contraddistinguono. Il genere Rhynchocinetes, l'unico della famiglia, comprende una decina di specie (alcune delle quali ancora da descrivere) dei mari tropicali dei Caraibi e dell'Indo-Pacifico, nonché delle acque temperate del sud dell'Australia. Oltre che dai grandi occhi e dall'addome curiosamente ingobbito, questi vivaci e colorati gamberetti sono caratterizzati da una curiosa ed esclusiva particolarità: il loro rostro (posto in mezzo agli occhi all'estremità della testa) è mobile e può spostarsi verticalmente, mentre negli altri Decapodi è rigido e fisso. Le specie più diffuse in commercio sono R. durbanensis e R. uritai, molto simili tra loro ed entrambe diffuse in tutta l'area indo-pacifica. Raggiungono una lunghezza massima di 4 cm. I maschi si distinguono facilmente per le chele nettamente più lunghe e massicce. Vivono sui fondali rocciosi e madreporici in gruppi anche numerosi, formati da decine di individui, sempre però con un maschio dominante e una rigida gerarchia interna. Sono gamberetti di facile allevamento, da tenere possibilmente in gruppetti formati da un maschio e più femmine: individui isolati divengono timidi e ipersensibili. Non sono particolarmente consigliabili per gli acquari di barriera, in quanto possono infastidire gli invertebrati più sensibili e delicati come molti alcionari, madrepore e zoantidi.

 

 

 

Al momento della cattura perdono facilmente le chele (autotomia), vanno inoltre acclimatati lentamente e a luci spente da una vasca all'altra in quanto possono letteralmente morire di paura e di stress. La loro longevità massima è stimata in 2-3 anni. Veri "spazzini" dell'acquario, mangiano un po' di tutto ma sono particolarmente ghiotti di mangime in compresse per pesci di fondo, cozze ed altri bivalvi freschi, cibi surgelati (artemie, mysis, chironomi, ecc.) e vermetti come lombrichi e tremoline. Occasionalmente si cibano anche di alghe.