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Mozambico centrale, Provincia di Beira, Parco Nazionale della Gorongosa
L'Africa Orientale compresa tra il Kenya e il Sudafrica è caratterizzata da un'alternanza di stagioni molto marcata, con lunghi periodi di siccità alternati ad altri di piogge torrenziali che talvolta, come nel Mozambico, possono causare alluvioni e inondazioni devastanti. Dal punto di vista acquariofilo, questa vasta regione è interessante soprattutto perché ospita un gruppo di killifish annoverabile tra i più bei pesci d'acquario in assoluto: il genere Nothobranchius.

 

 

 

Uno stagno temporaneo presso il Rio Pungue
Nelle savane del Mozambico centrale scorrono diversi corsi d'acqua tra cui il Rio Pungue, che nasce tra le Gole di Pungwe in territorio rodesiano (Zimbabwe), ad oltre 2.500 m di quota, e termina il suo corso con un'ampia foce nel Canale di Mozambico, presso il porto di Beira. Durante i mesi più piovosi (in particolare tra dicembre e marzo, quando cadono 3-400 mm di pioggia al mese), il fiume tracima in più punti, formando zone di esondazione ricche di stagni e paludi in cui si sviluppa una fitta vegetazione anfibia e acquatica nonché un'abbondante proliferazione planctonica. I mesi invernali sono anche i più caldi (siamo sul 20° parallelo a sud dell'Equatore), la media delle temperature massime supera i 30°C mentre le minime non scendono sotto i 22°C. Con l'arrivo della primavera le piogge cominciano a diminuire, fino a cessare del tutto nella stagione estiva (giugno-settembre), che si può considerare di assoluta siccità: in questi mesi gli stagni di esondazione si prosciugano lentamente, fino a seccarsi del tutto. I pesci che li abitavano muoiono (nel caso dei killifish dopo aver deposto uova durature nel fondo), così come le piante annuali (Aponogeton, Azolla), mentre le piante anfibie sopravvivono riadattandosi alla vita emersa. Durante la stagione estiva il clima si rinfresca sensibilmente: la media delle temperature massime si aggira sui 26°C, quella delle temperature minime scende fino a 16°C.

Caratteristiche fisiche e chimiche: il fondo di questo bacino, la cui estensione non supera i 50 m2, è fangoso, comunque costituito da sabbia finissima e scura. L'acqua - anche nei periodi di massima esondazione - è poco profonda, generalmente limpida tra una pioggia e l'altra. La temperatura è un parametro soggetto a variazioni drammatiche: nelle giornate più calde e assolate può sfiorare i 40°C, per scendere di notte sotto i 25°C. Il pH è intorno alla neutralità, con leggeri spostamenti su acidità o alcalinità (6,7-7,2). La durezza carbonatica è sui 2°dKH, quella totale di 3-4°dGH.


Vegetazione acquatica e palustre (specie di interesse acquariofilo): Aponogeton abyssinicus, Azolla nilotica, Nesaea pedicellata, Pistia stratiotes, Utricularia inflexa.

Pesci: Nothobranchius rachovii (Aplocheilidae).

 

 
 

Un acquario "killifish"
Le ridotte esigenze di spazio dell'unica specie allevata ci permettono di utilizzare una vasca di soli 50 x 30 x 30 cm. Illuminazione limitata ad 1 neon 15 W fitostimolante (radiazione ideale per risaltare i blu e i rossi della livrea). Filtro interno a spugna (tipo Brillant Filter o Sera L 300) azionato da aeratore 100 l/h o interno rapido a pompa meccanico-biologico. Termoriscaldatore 25 W. Fondo di torba granulare e/o in fibre (spessore almeno 4-5 cm). Arredamento limitato a una piccola radice di legno di torbiera.
Acqua: T 22-24°C; pH 6,8; durezza carbonatica 2-3°dKH; durezza totale 3-4°dGH.

Piante: Azolla sp. (1 porzione), Pistia stratiotes (2 esemplari), Nesaea pedicellata (1 vasetto).

Pesci: Nothobranchius rachovii (4 M + 6 F).

 

 

 

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