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Africa Orientale, Lago Tanganica, Biotopo dei fondi sabbiosi

Nello sconfinato "lago-mare" africano, ’ambiente delle distese sabbiose sommerse, note per costituire una delle più efficaci barriere naturali che favoriscono la speciazione dei ciclidi tipici delle coste rocciose, è popolato da un ridotto numero di specie, che in genere è possibile osservare nuotare sul fondo in gruppi numerosi. Tale scarsità è direttamente legata alla scarsità di risorse trofiche offerte da tale biotopo, ma anche al fatto che la mancanza di ripari espone i pesci che lo popolano ad una forte pressione predatoria, tanto che dove la monotonia delle sabbie è interrotta da formazioni rocciose anche poco estese, il numero delle specie presenti aumenta di molto.

La specie probabilmente più comune in quest’ambiente è Xenotilapia flavipinnis, presente nel lago con molte varietà geografiche, che per quel processo di convergenza evolutiva comune nel lago Tanganica, ricorda morfologicamente alcuni abitatori dei fondali marini sabbiosi, come i mediterranei “capponi” (genere Chelidonichtys). Altre specie di Xenotilapia presenti in quest’ambiente, con abitudini alimentari molto simili a quelle di X. flavipinnis, sono X. ochrogenys, X. bathyphilus, X. ornatipinnis, X. bolungeri, X. nasus (di recente descrizione) e X. sima, tutte, peraltro, solo molto raramente disponibili sul mercato acquaristico con esemplari di cattura.Un altro genere piuttosto comune in questo biotopo, popolato anche da lamprologini come Neolamprologus tetracanthus e N. cunningtoni, è Enantiopus, presente con la specie E. melanogenys e con e con almeno un’altra, nota al momento solo con il nome commerciale di E. sp. “kilesa, di cui sono dimostrati fenomeni di ibridazione sia con E. melanogenys, sia con X. ochrogenys.
Tipico dell’ambiente sabbioso è anche il probabilmente più grande ciclide del mondo, Boulengerochromis microlepis, un predatore piscivoro che può raggiungere la lunghezza di 70 cm e il peso di oltre 3 kg. Ovviamente non adatto ad essere allevato in una acquario domestico, questo vero e proprio gigante della famiglia, che si riproduce deponendo le proprie uova, da 5.000 a 12.000, in acqua libera, è, invece, considerato una preda prestigiosa dai pescatori sportivi.

 

Caratteristiche fisiche e chimiche:
Il fondale, a profondità comprese fra i 5-10 e i 15-25 m si presenta composto da sabbia fine. L'acqua, limpidissima, presenta un pH molto alcalino (pH 8,6-9,5), una durezza totale medio-bassa 7-11°dGH, una durezza carbonatica alta (16-20°dKH), una conduttività di circa 600 microsiemens e una temperatura di 24-28°C in superficie, leggermente inferiore a profondità superiori ai 25 m.

Piante (di interesse acquariofilo): assenti.

Pesci (di interesse acquariofilo): Xenotilapia flavipinnis, X. ochrogenys, X. bathyphilus, X. ornatipinnis, X. bolungeri, X. nasus (di recente descrizione) e X. sima, Neolamprologus tetracanthus, N. cunningtoni, Enantiopus melanogenys, E. sp. "kilesa" (Ciclidae)

 

 
Un acquario "Tanganica: biotopo fondi sabbiosi"

L ’ideale, per questo tipo di acquario biotopo, sarebbe disporre di una vasca, di almeno 150-200 l effettivi di capienza, sviluppata in lunghezza e larghezza, ma piuttosto bassa, visto che i pesci con cui la popoleremo vivono quasi costantemente a contatto con il substrato di fondo. Questo dovrà essere costituito da sabbia di fiume fine (possibilmente di composizione calcarea), su cui creeremo delle piccole “isole” costituite da rocce e ciottoli.
Si tratta, in questo caso di un espediente che ci permetterà di allevare un buon numero di pesci di specie diverse, che avranno comunque la possibilità di sfuggire ai sempre presenti, nel caso dei ciclidi, conflitti territoriali che, nei biotopi naturali si risolvono con l’allontanamento degli esemplari più deboli dal territorio di quelli dominanti, mentre in acquario possono avere esiti fatali. Indispensabile un filtraggio efficiente e potente, che mantenga ottimali le condizioni chimiche dell’acqua e la sua limpidezza, mentre l’impianto di illuminazione può avere caratteristiche decisamente meno “estreme” rispetto a quello consigliabile nel caso dei biotopi rocciosi.

Per ricreare le caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua del Tanganica, basate sulla presenza in soluzione di una notevole quantità di sali (conducibilità superiore ai 500-600 microsiemens), durezza medio elevata (GH 9-12°), un KH particolarmente alto (15-20°) e un pH molto alcalino (8-8,5) è necessario aggiungere a quella prodotta mediante osmosi inversa, i sali specificatamente commercializzati a questo scopo da diverse ditte. La temperatura va mantenuta a 25-27° C.

Pesci: Xenotilapia flavipinnis (almeno 3 coppie), Enantiopus melanogenys (almeno 5 coppie), Neolamprologus tetracanthus (2 coppie)

 
 

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