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Arcipelago delle Filippine
L'Arcipelago delle Filippine comprende oltre 7000 isole, tutte praticamente circondate da scogliere coralline che ne fanno, dunque, la maggiore estensione di coralli esistente al mondo con una superficie stimata di ben 27000 km2 di reef! Basti pensare che in queste isole sono stati finora censiti ben 90 generi di coralli: un vero paradiso, dunque, per l'acquariofilo appassionato dell'acquario di barriera.

 

 

Filippine, Stretto di Mindoro, Apo Reef
Composto da 3 piccole isole coralline ad atollo (la più grande, Apo, si estende per soli 15 ha con un'altitudine massima di 6 m), il complesso di Apo Reef si estende lungo lo Stretto di Mindoro, a sud di Luzon, ampia circa 35 km2. Il reef è diviso in due da un canale profondo (30 m) e comprende due lagune sabbiose con blocchi di corallo isolati piuttosto ampie, nella cui porzione più interna sono presenti delle mangrovie. La porzione più esterna degli atolli che compongono il reef, costituita dalla piattaforma corallina più profonda (3-7 m) e dall'inizio della scarpata esterna (drop off), è certamente la più interessante per l'acquariofilo: gran parte dei coralli e delle 385 specie di pesci censiti nel reef proviene infatti da questa zona, dove sono particolarmente abbondanti e differenziati i Serranidi Antini (Pseudanthias spp.).

Invertebrati (specie di interesse acquariofilo): Porites lutea, Favia spp., Diploastrea spp., Goniastrea spp., Acropora spp., Hydnophora spp., Platygyra spp., Montipora spp., Merulina spp., Pavona spp., Seriatopora spp., Pocillopora spp., Trachyphyllia spp., Euphyllia spp., Pachyseris spp. (Scleractinia); Heteractis crispa, H. magnifica, Stichodactyla gigantea, S. haddoni, Entacmaea quadricolor (Actiniaria); Pachycerianthus sp. (Ceriantharia); Cypraea tigris (Gastropoda); Tridacna spp. (Bivalvia); Enoplometopus daumi, Neopetrolisthes maculatus, Rhynchocinetes durbanensis, Lybia tessellata, Lysmata debelius, L. amboinensis, Saron marmoratus (Decapoda); Himerometra robustipinna (Comatulida); Linckia laevigata, L. multifora, Echinaster luzonicus (Asteroidea).

Pesci (specie di interesse acquariofilo): Myripristis violacea, Sargocentron microstoma (Holocentridae); Variola louti, Cephalopholis miniata, Pseudanthias luzonensis, P. pleurotaenia, P. randalli, P. dispar, P. tuka (Serranidae); Pseudochromis diadema, P. porphyreus, Labracinus cyclophthalmus (Pseudochromidae); Chaetodon ocellicaudus, C. xanthurus, C. punctatofasciatus, C. oxycephalus, C. rafflesi, Coradion melanopus (Chaetodontidae); Pomacanthus imperator, P. navarchus, P. semicirculatus, Chaetodontoplus melanosoma, Centropyge bicolor, C. ferrugatus, Sumireyakko venustus (Pomacanthidae); Amphiprion frenatus, A. chrysopterus, A. perideraion, A. sandaracinos, A. clarkii, A. ocellaris, Dacyllus melanurus, D. trimaculatus, Chrysiptera parasema, Pomacentrus philippinus (Pomacentridae); Paracheilinus filamentosus (Labridae); Nemateleotris magnifica, N. decora (Microdesmidae); Synchiropus ocellatus, S. splendidus, S. picturatus (Callionymidae); Paracanthurus hepatus, Zebrasoma veliferum (Acanthuridae); Balistoides conspicillum (Balistidae).

Un acquario "Apo Reef" (opzione A)
La vasca dovrà essere sufficientemente ampia e ben sviluppata in profondità più che in altezza. Ad esempio, una vasca di 150´70´60 (h) cm consentirà la creazione di un paesaggio variato e potrà sopportare la veloce crescita dei coralli ospitati, senza che ci sia bisogno di ricorrere a troppo frequenti "potature". L'altezza, inferiore alla larghezza, permette una illuminazione intensa fino al fondo della vasca, in modo da non dover limitare la collocazione dei coralli soltanto alla parte alta delle costruzioni di rocce vive, dove ben presto, sviluppandosi, metterebbero in ombra qualsiasi organismo sottostante. Per l'illuminazione si ricorre a lampade ad alogenuri di metalli alcalini, considerando un rapporto potenza di illuminazione/volume della vasca pari ad almeno a 1 W/l, che equivale, per la vasca in oggetto, a 2 lampade da 400 W con una temperatura colore di almeno 10.000°K. La presenza di 2 tubi fluorescenti attinici da 36-40 W permette di rafforzare l'emissione nel blu e garantisce le transizioni giorno-notte. Valori fisico-chimici ottimali: T 25-26°C; pH 8,5; dKH superiore a 8°; nitrati sotto 10 mg/l; D 1,023-1,024.
In un acquario destinato a coralli duri a piccoli polipi è necessario che la concentrazione di nutrienti sia mantenuta a livelli estremamente bassi. Oltre all'imprescindibile contributo delle rocce vive, che costituiranno il vero e proprio filtro biologico dell'acquario, assicurando lo svolgimento dei necessari processi di nitrificazione e denitrificazione, fondamentale sarà la presenza, nella vasca tecnica di cui il sistema è dotato, di uno schiumatoio efficiente e ben dimensionato, che garantisca l'esportazione dal sistema delle sostanze organiche di rifiuto (proteine, amminoacidi, ecc.) prima che esse vengano decomposte. Per quanto riguarda il mantenimento delle caratteristiche dell'acqua, oltre alle normali operazioni periodiche di manutenzione e pulizia (eliminazione dello schiumato dal recipiente di raccolta dello schiumatoio, cambi parziali d'acqua nella misura minima del 10 % mensile, sifonatura degli eventuali detriti accumulatisi sul fondo dell'acquario e nella vasca tecnica), sarà necessario provvedere con regolarità al reintegro di iodio, stronzio e altri oligoelementi. Essenziale sarà inoltre il mantenimento di una concentrazione di ioni calcio e di un valore di durezza carbonatica adeguati al fabbisogno degli invertebrati ospitati: in un acquario destinato a coralli duri a piccoli polipi, infatti, entrambi tali valori tenderanno a diminuire con estrema rapidità, a seguito dei processi di calcificazione biogenica mediante i quali tali organismi fissano il calcio sotto forma di carbonato per la costruzione dei propri scheletri aragonitici. Oltre all'utilizzo, sempre consigliato, dell'acqua di calce per compensare l'evaporazione, in un tale acquario può rivelarsi necessario ricorrere a un reattore di calcio, soprattutto quando, una volta che l'intero sistema sia maturo e stabile, i coralli cominceranno a crescere velocemente e le alghe coralline a svilupparsi sulle rocce vive e su ogni superficie, proprio come avviene in natura e come si desidera avvenga nell'acquario di barriera.
Completa la dotazione tecnica di base dell'acquario un sistema di due pompe di ricircolo, collocate ai lati opposti della vasca e orientate in modo tale da generare una serie di correnti aleatorie in tutto il volume di acqua, facendo attenzione che non si formino zone morte, dove inevitabilmente, verrebbero ad accumularsi i sedimenti. La posizione delle pompe di ricircolo e l'orientamento dei flussi d'acqua dipenderanno essenzialmente dalla disposizione delle rocce vive all'interno della vasca: pertanto entrambi andranno valutati una volta collocate le rocce vive e quindi corretti con attenzione e pazienza fino ad ottenere l'effetto desiderato. In genere la movimentazione dell'acqua viene valutata in termini di portata delle pompe di ricircolo, che dovrà, complessivamente, essere compresa tra 10 e 20 volte il volume della vasca per ora. Per l'acquario da circa 600 l di cui si sta parlando saranno quindi indicate due pompe centrifughe, ciascuna con una portata di almeno 4.000 l/h. L'inserimento sul fondo di una piccola pompa di ricircolo che assicuri una certa presenza di correnti alla base e sotto le rocce vive può rappresentare un utile complemento al sistema.
Quando possibile, meglio sarebbe realizzare una parete di roccia obliqua, che si sviluppi in diagonale rispetto al lato frontale, occupando buona parte di una delle pareti laterali della vasca (quello, ovviamente, non a vista, quasi sempre presente in un acquario) e lasciando libera almeno la metà della superficie di base. A fare da contrafforte a questa parete si potrà inserire, nell'angolo opposto, una serie di rocce vive piuttosto piatte, a costituire una piattaforma bassa e orizzontale, creando in tal modo, tra le due strutture rocciose, un piccolo canalone a fondo sabbioso che conferirà profondità e movimento al paesaggio.

 

 
Oltre ai vantaggi estetici, una tale disposizione delle rocce vive permette la creazione di ambienti diversificati, dove troveranno la loro sede i differenti invertebrati sessili. Molto interessante è soprattutto la presenza della piattaforma rocciosa bassa, che permetterà ai coralli che vi saranno collocati di svilupparsi verticalmente verso la luce, con un portamento molto differente da quello cui si assiste quando essi vengono collocati su una parete obliqua. Per l'acquario che si sta descrivendo, la realizzazione di una tale struttura richiederà circa 60 kg di rocce vive di buona qualità, scelte accuratamente in base alle loro dimensioni e forme.


Invertebrati: Una volta terminata la fase di maturazione del sistema si potrà procedere al popolamento della vasca, iniziando con l'introduzione dei coralli. Per quanto riguarda questi ultimi, si potrà scegliere, ad esempio, tra le differenti specie di Acropora, Seriatopora, Pocillopora e Montipora. Si consiglia, quando possibile, di orientarsi verso piccole colonie ottenute per frammentazione piuttosto che verso colonie di dimensioni medio-grandi, queste ultime più difficili da disporre in vasca e spesso molto costose. Se la loro collocazione è stata scelta con cura, con il tempo la crescita delle singole colonie creerà un effetto molto omogeneo nella vasca, con una naturale competizione per lo spazio vitale che, nel caso diventi eccessiva, potrà essere regolata mediante opportune, minime "potature". Sul fondo, appoggiate sulla sabbia in prossimità delle rocce vive e lungo il canalone, troveranno la loro adeguata collocazione alcune colonie massive, dalla struttura meandroide o cerioide spesso sottolineata da differenti, contrastanti colori, come quelle appartenenti ai generi Pavona, Goniastrea, Montastrea, Platygyra, piuttosto robuste e non troppo esigenti in fatto di luce. Sempre sul fondo ma in piena luce, uno o più esemplari di Tridacna potranno godere di un ambiente a loro perfettamente confacente. Altri invertebrati ideali per un acquario di barriera "Filippine", in grado di coabitare senza problemi tra loro e verso i coralli, sono: Neopethrolistes maculatus, Lysmata debelius, L. amboinensis, Lybia tessellata, Himerometra robustipinna, Linckia laevigata, L. multifora, Echinaster luzonicus.

Pesci: Synchiropus spp. (2 coppie); Pseudochromis porphyreus o P. diadema (1 o coppia); Pseudanthias spp. (5-6); Centropyge bicolor (1-2); Sumireyakko venustus (1); Paracanthurus hepatus (1); Zebrasoma veliferum (1); Nemateleotris magnifica o N. decora (2).

 

Un acquario "Apo Reef" (opzione B)
Per un acquario dedicato principalmente ai pesci consigliamo una vasca altrettanto grande (150x60x60 cm), considerata la taglia notevole di molte specie. L'illuminazione sarà di tipo tradizionale, consigliabili almeno 4 neon 40 W (da 120 cm), di cui 2 attinici, 1 10000°K e 1 50/50, tutti provvisti di riflettore. Filtraggio e riscaldamento come l'acquario precedente, consigliabile un impianto di sterilizzazione con lampada UV. Fondo, arredamento e valori fisico-chimici come l'acquario precedente (nitrati tollerabili fino a 20-30 mg/l).

Pesci: Balistoides conspicillum (1); Pomacanthus navarchus o altro Pomacanthus (1); Variola louti (1); Myripristis violacea (4); Chaetodon rafflesi (1), Cephalopholis miniata (1).

Un acquario "Apo Reef" (opzione C)
Data la ricchezza di anemoni simbiotici e pesci pagliaccio nelle acque del reef, vale la pena dedicare un acquario interamente non solo a questi interessanti protagonisti della più celebrata tra le simbiosi, ma in generale ai Pomacentridi. La vasca consigliata è la stessa dell'opzione B: le sue dimensioni, insieme ad un arredamento costituito da rocce e qualche scheletro madreporico che consentano la formazione di numerosi rifugi, permetteranno di allevare insieme diverse comunità di Pomacentridi, piccoli ma spesso... litigiosi.

Invertebrati: Entacmaea quadricolor (3), Heteractis crispa (1), H. magnifica (1), Stichodactyla gigantea (1), S. haddoni (1), Neopethrolistes maculatus (2).

Pesci: Amphiprion ocellaris (4), A. clarkii (2), A. perideraion (2), A. sandaracinos (2), A. frenatus (2), Dascyllus trimaculatus (6), D. melanurus (4), Chrysiptera parasema (6).


 

 

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