Iscriviti  
 
 
 
 
 
 
   
   

 

 
 
Oceano Indiano, cresta del Reef
Pur essendo presenti, almeno con alcune specie, in quasi tutte le zone del reef, i coralli duri a piccoli polipi occupano massicciamente la cresta del reef e il reef esterno, dove frequentemente rappresentano le specie dominanti. Si tratta delle zone a più alta energia, caratterizzate dalla presenza di forti correnti, moto ondoso e maree, le cui acque, povere di nutrienti disciolti e materiale in sospensione, presentano spesso una trasparenza straordinaria.

La robustezza degli scheletri unita alle piccole dimensioni dei polipi, la capacità di adattare la forma delle colonie alle condizioni d'irradiamento e di movimentazione dell'acqua, la crescita veloce e la possibilità di soddisfare in modo pressoché totale il proprio fabbisogno di carbonio organico sfruttando sostanzialmente quanto prodotto per via fotosintetica dalle alghe unicellulari endosimbionti (zooxantelle), costituiscono per i coralli duri a piccoli polipi l'elemento vincente nella lotta per lo spazio vitale, così raro e prezioso nella barriera corallina. Grazie alle proprie caratteristiche, infatti, i coralli duri a piccoli polipi colonizzano principalmente quelle zone del reef dove le condizioni sono troppo "estreme" per i loro più diretti antagonisti: le macroalghe e i coralli molli (Alcionari). Infatti, in un ambiente favorevole, ricco di nutrienti e materiale in sospensione e con presenza limitata di correnti (come, ad esempio, nelle lagune), macroalghe e Alcionari risultano spesso vincenti sui coralli duri a piccoli polipi, sia grazie ad una velocità di crescita e di riproduzione maggiore, sia per la loro capacità di produrre sostanze che inibiscono la crescita e la riproduzione dei coralli duri, o che impediscono l'attecchimento delle loro larve al substrato. Le zone della barriera corallina dove i coralli duri a piccoli polipi (specialmente le Acropora) rappresentano la specie dominante sono certamente tra le più belle e rappresentative dell'intero reef. In particolare il reef esterno, soprattutto quando non troppo ripido e scosceso, costituisce nella sua parte più superficiale una delle zone più densamente popolate dell'intera barriera corallina: le "foreste" di madrepore ospitano un'enorme varietà di forme di vita e tra esse cercano protezione e nutrimento molti tra i più bei pesci corallini, come i Chetodontidi e diversi Pomacantidi.

 

 

Caratteristiche fisiche e chimiche: Condizioni ambientali particolarmente stabili nel tempo. T 25-27°C; D 1,023-1,024; pH oltre 8; durezza oltre 10° dKH; nitriti assenti; nitrati entro 5 mg/l; ossigeno quasi sempre in sovrassaturazione.

Invertebrati (specie di interesse acquariofilo): Acropora spp.(nella foto in basso), Montipora spp., Pocillopora spp., Seriatopora spp., Porites spp., Oulophyllia spp., Goniastrea spp., Montastrea spp., Platygyra spp. (Antozoi Madreporari); Melithaea ochracea (Antozoi Gorgonacei); Heteractis magnifica (Antozoi Attiniari); Tridacna spp. (Molluschi Bivalvi); Lysmata debelius, L. amboinensis, Rhynchocinetes durbanensis (Crostacei Decapodi).

Pesci (specie di interesse acquariofilo): Cephalopholis miniata, Epinephelus flavocaeruleus, Pseudanthias squamipinnis (Serranidae); Pseudochromis diadema, Labracinus cyclophthalmus (Pseudochromidae); Calloplesiops altivelis (Plesiopidae); Plectorhinchus vittatus (Haemulidae); Centropyge joculator, C. flavicauda, Apolemichthys trimaculatus, Genicanthus caudovittatus, Pomacanthus xanthometopon (Pomacanthidae); Heniochus acuminatus, Hemitaurichthys zoster, Forcipiger longirostris, Chaetodon madagascariensis, C. ornatissimus, C. collare, C. oxycephalus (Chaetodontidae); Oxycirrhites typus, Cirrhitichthys falco (Cirrhitidae); Amphiprion akallopisos, A. nigripes, A. allardi, Chromis viridis, C. dimidiata, Abudefduf sexfasciatus (Pomacentridae); Bodianus anthioides, Halichoeres leucoxanthus, Labroides dimidiatus (Labridae); Ecsenius bicolor (Blenniidae); Zebrasoma scopas, Paracanthurus hepatus, Acanthurus lineatus, A. leucosternon (Acanthuridae); Balistoides conspicillum, Xanthichthys auromarginatus, Melichthys indicus (Balistidae).


 

 

Un acquario "Outer Reef"
La vasca dovrà essere sufficientemente ampia e ben sviluppata in larghezza più che in altezza. Ad esempio, una vasca di 100´70´60 (h) cm consentirà la creazione di un paesaggio variato e potrà sopportare la veloce crescita dei coralli ospitati, senza che ci sia bisogno di ricorrere a troppo frequenti "potature". L'altezza, inferiore alla larghezza, permette un'illuminazione intensa fino al fondo della vasca, in modo da non dover limitare la collocazione dei coralli soltanto alla parte alta delle costruzioni di rocce vive, dove ben presto, sviluppandosi, metterebbero in ombra qualsiasi organismo sottostante.


Per l'illuminazione si ricorre a lampade ad alogenuri di metalli alcalini, considerando un rapporto potenza d'illuminazione/volume della vasca pari ad almeno a 1 W/l, che equivale, per la vasca in oggetto, ad una lampada da 400 W con una temperatura del colore di almeno 10.000°K. La presenza di due tubi fluorescenti attinici da 30 W permette di rafforzare l'emissione nel blu e garantisce le transizioni giorno-notte. In un acquario destinato a coralli duri a piccoli polipi è necessario che la concentrazione di nutrienti sia mantenuta a livelli estremamente bassi. Oltre all'imprescindibile contributo delle rocce vive, che costituiranno il vero e proprio filtro biologico dell'acquario, assicurando lo svolgimento dei necessari processi di nitrificazione e denitrificazione, fondamentale sarà la presenza, nella vasca tecnica di cui il sistema è dotato, di uno schiumatoio efficiente e ben dimensionato, che garantisca l'esportazione dal sistema delle sostanze organiche di rifiuto (proteine, amminoacidi, ecc.) prima che esse siano decomposte. Per quanto riguarda il mantenimento delle caratteristiche dell'acqua, oltre alle normali operazioni periodiche di manutenzione e pulizia (eliminazione dello schiumato dal recipiente di raccolta dello schiumatoio, cambi parziali d'acqua nella misura minima del 10 % mensile, sifonatura degli eventuali detriti accumulatisi sul fondo dell'acquario e nella vasca tecnica), sarà necessario provvedere con regolarità al reintegro di iodio, stronzio e altri oligoelementi. Essenziale sarà inoltre il mantenimento di una concentrazione di ioni calcio e di un valore di durezza carbonatica adeguati al fabbisogno degli invertebrati ospitati: in un acquario destinato a coralli duri a piccoli polipi, infatti, entrambi tali valori tenderanno a diminuire con estrema rapidità, a seguito dei processi di calcificazione biogenica mediante i quali tali organismi fissano il calcio sotto forma di carbonato per la costruzione dei propri scheletri aragonitici. Oltre all'utilizzo, sempre consigliato, dell'acqua di calce per compensare l'evaporazione, in un tale acquario può rivelarsi necessario ricorrere ad un reattore di calcio, soprattutto quando, una volta che l'intero sistema sia maturo e stabile, i coralli cominceranno a crescere velocemente e le alghe coralline a svilupparsi sulle rocce vive e su ogni superficie, proprio come avviene in natura e come si desidera avvenga nell'acquario di barriera. Completa la dotazione tecnica di base dell'acquario un sistema di due pompe di ricircolo, collocate ai lati opposti della vasca e orientate in modo tale da generare una serie di correnti aleatorie in tutto il volume d'acqua, prestando attenzione che non si formino zone morte, dove inevitabilmente, verrebbero ad accumularsi i sedimenti. La posizione delle pompe di ricircolo e l'orientamento dei flussi d'acqua dipenderanno essenzialmente dalla disposizione delle rocce vive all'interno della vasca: pertanto entrambi andranno valutati una volta collocate le rocce vive e quindi corretti con attenzione e pazienza fino ad ottenere l'effetto desiderato. In genere la movimentazione dell'acqua è valutata in termini di portata delle pompe di ricircolo, che dovrà, complessivamente, essere compresa tra 10 e 20 volte il volume della vasca per ora. Per l'acquario da 400 l di cui si sta parlando saranno quindi indicate due pompe centrifughe, ciascuna con una portata di 3.000-4.000 l/h. L'inserimento sul fondo di una piccola pompa di ricircolo che assicuri una certa presenza di correnti alla base e sotto le rocce vive può rappresentare un utile complemento al sistema. Quando possibile, meglio sarebbe realizzare una parete di roccia obliqua, che si sviluppi in diagonale rispetto al lato frontale, occupando buona parte di una delle pareti laterali della vasca (quello, ovviamente, non a vista, quasi sempre presente in un acquario) e lasciando libera almeno la metà della superficie di base. A fare da contrafforte a questa parete si potrà inserire, nell'angolo opposto, una serie di rocce vive piuttosto piatte, a costituire una piattaforma bassa e orizzontale, creando in tal modo, tra le due strutture rocciose, un piccolo canalone a fondo sabbioso che conferirà profondità e movimento al paesaggio. Oltre ai vantaggi estetici, una tale disposizione delle rocce vive permette la creazione di ambienti diversificati, dove troveranno la loro sede i differenti invertebrati sessili. Molto interessante è soprattutto la presenza della piattaforma rocciosa bassa, che permetterà ai coralli che vi saranno collocati di svilupparsi verticalmente verso la luce, con un portamento molto differente da quello cui si assiste quando essi sono collocati su una parete obliqua. Per l'acquario che si sta descrivendo, la realizzazione di una tale struttura richiederà circa 60 kg di rocce vive di buona qualità, scelte accuratamente in base alle loro dimensioni e forme.

Invertebrati: Una volta terminata la fase di maturazione del sistema si potrà procedere al popolamento della vasca, iniziando con l'introduzione degli indispensabili invertebrati alghivori e detritivori, come lumache e paguri, che, mantenendo sotto controllo la crescita di alghe infestanti, predisporranno l'ambiente per l'introduzione dei coralli. Per quanto riguarda questi ultimi, si potrà scegliere, ad esempio, tra le differenti specie di Acropora, Seriatopora, Pocillopora e Montipora. Si consiglia, quando possibile, di orientarsi verso piccole colonie ottenute per frammentazione piuttosto che verso colonie di dimensioni medio-grandi, queste ultime più difficili da disporre in vasca e spesso molto costose. Se la loro collocazione è stata scelta con cura, con il tempo la crescita delle singole colonie creerà un effetto molto omogeneo nella vasca, con una naturale competizione per lo spazio vitale che, nel caso diventi eccessiva, potrà essere regolata mediante opportune, minime "potature". Sul fondo, appoggiate sulla sabbia in prossimità delle rocce vive e lungo il canalone, troveranno la loro adeguata collocazione alcune colonie massive, dalla struttura meandroide o cerioide spesso sottolineata da differenti, contrastanti colori, come quelle appartenenti ai generi Oulophyllia, Goniastrea, Montastrea, Platygyra, piuttosto robuste e non troppo esigenti in fatto di luce. Sempre sul fondo ma in piena luce, uno o più esemplari di Tridacna potranno godere di un ambiente a loro perfettamente confacente.

Pesci: I pesci andranno introdotti soltanto una volta ben stabilizzato il sistema e possibilmente dopo l'introduzione di buona parte degli invertebrati, ci si orienti verso specie di piccole dimensioni, privilegiando la presenza di alghivori (gli Acanturidi o i differenti Blennidi, come, ad esempio, Ecsenius bicolor) e cercando, se possibile, di occupare tutte le nicchie offerte dall'ambiente che si è creato. La scelta è vastissima e molto soggettiva (sempre rispettando le norme di estrema cautela nell'introduzione di ogni nuovo esemplare): molto piacevoli da osservare, sempre in movimento intorno alle rocce vive e adatti a un tale acquario di barriera sono, ad esempio, gli Pseudochromis, mentre un piccolo gruppo di Chromis viridis può occupare la colonna d'acqua al di sopra della bassa piattaforma di rocce vive. In ogni caso, qualunque sia il popolamento di pesci prescelto, bisogna sempre ricordare che in un tale tipo di acquario il numero di pesci ospitati deve essere limitato, così da garantire le condizioni di qualità dell'acqua richieste dagli invertebrati.

 
 

Powered by

www.mindtheweb.biz